In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, le terre rare — fondamentali per l’elettronica, le auto elettriche e le energie rinnovabili — diventano una risorsa critica da valorizzare. RarEarth, startup milanese, ha sviluppato un processo circolare capace di recuperare questi materiali da dispositivi a fine vita, trasformando rifiuti in valore e contribuendo all’autonomia strategica del Vecchio Continente.
Le terre rare, e in particolare i magneti permanenti a base di neodimio-ferro-boro (NdFeB), sono componenti essenziali per moltissime tecnologie della transizione ecologica, dai motori elettrici alle turbine eoliche. RarEarth è una giovane realtà italiana che ha ideato un sistema brevettato per recuperare e rigenerare i magneti NdFeB presenti nei dispositivi giunti al termine del loro ciclo di vita. Il processo si articola in due fasi: la prima, di tipo termomeccanico, permette di estrarre i magneti dai componenti elettronici in modo selettivo; la seconda, chimica, purifica i materiali eliminando eventuali impurità senza generare scarti tossici. Il risultato è una lega magnetica completamente riutilizzabile per la produzione di nuovi componenti, senza necessità di passare da un processo di rifusione completo. Questo approccio consente di ridurre drasticamente l’impatto ambientale legato all’estrazione primaria di terre rare e rende possibile immaginare una filiera europea davvero circolare e autonoma.
Il futuro della transizione ecologica richiede non solo energie pulite, ma anche una gestione intelligente dei materiali che le rendono possibili. RarEarth incarna un modello virtuoso: accorcia la filiera delle terre rare con un riciclo di qualità, rispettoso del pianeta e capace di iniziare a rispondere alle sfide geopolitiche e ambientali con soluzioni europee concrete.
Fonti:
LifeGate: https://www.lifegate.it/rarearth-startup-neodimio-magneti-terre-rare
RarEarth (sito ufficiale): https://www.rarearth.it